Resiste l’imbattibilità da record della Juventus anche contro un rissoso, in campo e fuori, Milan. Milan Juventus finisce pari in tutto: uno a uno il risultato, un grave errore dell’assistente Romagnoli per parte. Tagliavento, arbitro scelto da Braschi, dopo aver condotto con sufficiente imparzialità il primo tempo, ha assunto nella ripresa il classico atteggiamento di chi ha subito la sfuriata del solito Galliani. Il risultato si è visto subito. Cartellini e falli a ripetizione contro i bianconeri, l’espulsione di Vidal (giusta) e la solita immunità rossonera per i vari Van Bommel, Muntari e il recidivo Mexes. In cosa l’arbitro abbia favorito la Juventus, visto che i goal annullati sono figli della decisione di Romagnoli, francamente mi sfugge.
Veniamo alla partita. Una gara in equilibrio, giocata bene dalla Juventus fino al doppio errore di Bonucci. Bonucci regala il goal a Nocerino e contemporaneamente mette in apprensione tutto il reparto difensivo. La difesa della Juve diventa a ‘due’ perché da quel momento in avanti, tutti i compagni di reparto, hanno paura ad appoggiare sull’incerto Bonucci. Da qui in poi è un’altra partita. Juve lenta e poco fisica, Milan tonico e veloce nelle ripartenze. I rossoneri avrebbero meritato il secondo goal di Muntari non tanto per una supremazia di gioco quanto per il momento di confusione che stava attanagliando i bianconeri.
Conte sul finire del tempo, dopo aver dato una ritoccatina allo schema, ha messo le basi per riagguantare il Milan. E aggancio è stato nella ripresa, un secondo tempo che dal decimo in poi, ha parlato solo bianconero. Milan sulle gambe, stanco e incapace di reggere l’urto di una Juventus mai doma. Matri entra e fa due reti, Romagnoli, assistente disastroso di Tagliavento, una l’annulla. Finisce in parità con una Juventus che ha subito più la fisicità che il gioco del Milan, bianconeri stranamente passivi per più di un’ora ma con tanta energia e grinta nell’ultima mezzora di gara.
Questo pari strappato con i denti, fa il paio con le tante gare dominate e non vinte per sfortuna o torti arbitrali subiti. Conte questa volta ha toppato l’undici iniziale perché lasciar fuori Vucinic e Pepe vuol dire rinunciare a dare imprevedibilità al gioco d’attacco, rinunciare a Matri vuol dire che non si è in condizione di poterlo servire a dovere perché se al bomber arrivano i palloni giusti, abbiamo visto cosa sa fare.
Allegri è da settimane che va cercando la polemica, ha fatto di tutto per alzare il tono delle polemiche su questa partita, si è infilato, avendo la coda di paia, in cose che non lo riguardano, pretendendo di dare lezioni di chissà cosa. Pensi solo al suo Milan che di certo, del trattamento riservato dagli arbitri, non si può minimamente lamentare.