Matri spedito al Milan, dopo la dolorosa cessione di Giaccherini, innervosisce Conte che in conferenza pre Lazio non nasconde la sua delusione per un mercato sostanzialmente ancora incompleto
Che Conte non sia uno che te le manda a dire lo si era capito da un bel po’ di tempo, che l’allenatore bianconero non consideri il mercato di Marotta motivo per ritenere la Juve rafforzata rispetto all’anno passato lo abbiamo scoperto ieri anche se qualcosa era già trapelato in occasione della cessione dell’utile Giaccherini. Perdere Matri,
rafforzare una diretta concorrente quantomeno ad un posto Champions, e restare immobili sui rinforzi destinati alle fasce, deve aver generato in Conte una sorta di sensazione di impotenza. Spendi soldi, neanche tanti, per Ogbonna e Tevez ma li devi subito rimettere in cassa con due cessioni mica da niente.
A Conte, questo, non deve sembrare per niente un piano di rafforzamento e, ripeto, secondo me, ha anche un poco ragione. Marotta, spero ardentemente di essere smentito, non fa colpi last minute. L’allenatore bi-scudettato ha, con la sua uscita di ieri, fatto intendere a chi di deve intendere, che la Champions con una rosa incompleta è una chimera e anche ripetersi in campionato non sarà così scontato.
Ora sta a Marotta e alla società. Pochi soldi in giro e va bene ma se per far cassa ti devi privare di due elementi, per carità, non indispensabili ma sicuramente utilissimi, lasciando in rosa giocatori poco considerati da Conte, beh se poi il mister sbotta e si arrabbia qualche buona ragione ce l’ha.