Guida, arbitro da Torre Annunziata, fa il delitto perfetto. Nega tre netti rigori e scatena l’ira di Antonio Conte che gli grida in faccia: ‘vergogna’.
“Non me la sono sentita”. Parole e musica di Marco Guida, secondo il racconto di Antonio Conte. Cosa avrebbe dovuto sentirsi il 31enne arbitro…
di Pompei, sezione Torre Annunziata, ottica ‘Napule’, è un profondissimo mistero.
Rigore su Pogba, su Vucinic e per finire in bellezza, fallaccio di mano del difendente ospite. Ma Guida c’era o ha mandato il clone di Delamentis a farsi rappresentare all’Arena Stadium? Che poi, visto anche come buttiamo alle ortiche i penalty quest’anno, non darne neanche uno dei tre sacrosanti, è stato niente altro che esercizio di autoflagellazione.
Guida vada ad arbitrare nei campetti della periferia di Napoli e con lui, se ne vada l’inadeguato Braschi, il designatore che manda un campano, evidentemente a corto di personalità, a fare la Juve. Braschi, quando succede qualche errore ai danni delle milanesi, corre subito a scusarsi, coprirsi il capo di cenere, fare pubblica mea culpa. Io, ad oggi, ancora non l’ho sentito.
Nelle azioni incriminate erano sempre in tre: arbitro, assistente di porta e guardalinee. Rigori evidenti, solari, negati alla faccia di tutti e tutto. Semplici errori? No, se dici ‘non me la sono sentita’, è malafede e allora devi smettere di arbitrare. Altro non c’è, tranne la solita squalifica per il nostro immenso Conte, reo di aver sputato in faccia ai quattro inadeguati che era tutta una ‘vergogna’. Come dargli torto?