Lucio sposa la linea Agnelli, gli scudetti sono 30 e l’Inter, alle prese con le ‘magie’ di ‘Cotichinho‘, rosica di brutto. Lucio non mi era simpatico quando indossava la maglia dei prescritti e non sarà certo una dichiarazione sugli scudetti Juve a farmi cambiare idea. Qualcosa di intelligente nelle parole pronunciate da Lucio c’è, qualcosa che nessun tifoso bianconero può imputargli come dichiarazione di circostanza, fatta ad arte per entrare con il piede giusto nel cuore di una tifoseria che, in verità, lo ha accolto senza tanto entusiasmo.
I giornalisti, aspettavano Lucio al varco con le solite domandine da terza elementare per poter poi dettare in redazione la frase ad effetto per il titolo da spiaggia. Noi non dobbiamo vendere copie sul nulla e possiamo andare oltre cercando di leggere tra le righe…
Lucio, ha semplicemente detto quel che tutti i professionisti dovrebbero dire quando approdano in una nuova squadra. Una squadra che, detto per inciso, nel momento in cui sottoscrive un contratto con te, diventa il tuo fornitore ufficiale di lavoro. Un allineamento aziendale, diventa allora, un atteggiamento da professionista, serio professionista.
Esultare per la nuova maglia, anche se ti capita di far goal contro la tua ex, è la normalità e non l’eccezione. Lucio ha messo subito le cose in chiaro dicendo di aver chiuso un capitolo per iniziare una nuova, stimolante stagione della sua carriera. Sposare la causa juventina, secondo me, non è un atto di ‘paraculaggine’ bensì il modus operandi di un professionista, serio e determinato. Uno che per la maglia della Juventus, ne siamo certi, darà tutto quello che gli rimane da dare, poco o tanto che sia, l’inizio è più che promettente.