22° Serie A Juventus Udinese Agnelli senza portafoglio
Stasera Juventus Udinese per la 22° di serie A. Arriva all’Olimpico la squadra più in forma, quella che gioca in questo momento il miglior calcio della serie A. Guidolin, allenatore dell’Udinese, dopo un inizio difficile, ha messo a punto il quasi perfetto meccanismo della squadra e adesso l’Udinese, è a ridosso delle primissime posizioni. La Juventus di contro, archivia con questa partita, un gennaio da dimenticare, da incubo. Inutile dire che la maggior parte dei tifosi bianconeri, nutrono ben poche speranze per un esito favorevole della sfida di stasera. Delneri è alle prese con una squadra ancora una volta decimata dagli infiniti infortuni e appesantita nel morale dalla sconfitta patita in casa nel match di Coppa Italia con la Roma. La conferenza stampa congiunta di Andrea Agnelli e Marotta, tenutasi ieri, è servita a ribadire che, dopo lo scempio della ditta Cobolli-Secco-Blanc, adesso i nuovi dirigenti devono fare le classiche nozze con i fichi secchi. Andrea Agnelli ci mette passione ma deve fare i conti con l’eredità lasciata dalla precedente gestione e, più su, la Exor del cuginetto John Elkann, non ha intenzione di scucire un euro. Alla Juventus, il maggio scorso è cambiato il Presidente ma ne è subentrato uno senza portafoglio. E’ normale? No, non lo è. Non lo è se ti chiami Juventus. Ve lo immaginate il prossimo presidente del Barcellona candidarsi dicendo ai tifosi che siccome la società ha un bilancio in profondo rosso, lui non ci metterà un euro e avrà come missione quella di abbassare il monte ingaggi senza investire meno di niente? Ma che ragionamento è? Se vuoi ripartire da zero, cancellare una gestione indecente e aprire un nuovo capitolo, devi metterci quello che qualsiasi altro investitore ci avrebbe tranquillamente messo, soldi e niente altro che soldi. Tra diritti Tv, merchandising, abbonamenti e altre entrate, sarebbe interessante sapere quanti soldi ha messo in Juventus la Famiglia Agnelli dal 2006 ad oggi. Quanti soldi a confronto con altre realtà del nostro calcio. Calciopoli si è portata via una squadra e una società strutturata per essere vincente negli anni a venire. John Elkann fu spettatore, neanche tanto passivo, di quello scempio perpetrato dalla Giustizia Sportiva a vantaggio solo e unicamente del compagno di merende di ‘Montezuma‘, il Tronchetto dell’Infelicità. Quello che nel nostro sistema calcio ti conferisce potere e rispetto delle istituzioni non sono il nome o la storia di una società bensì gli investimenti, i soldi che immetti nel circuito. L’esposto di Andrea Agnelli è caduto nel dimenticatoio della Figc. Abete e Palazzi fanno finta di niente mentre Moratti, di fronte all’evidenza dei fatti, le inoppugnabili prove emerse nel Processo di Napoli a carico di tesserati dell’Inter, se la ride sicuro di essere intoccabile manco fosse Al Capone. Avanti di questo passo la normalizzazione sarà completa…