Bianconeri travolgenti annientano una Lazio rinunciataria retta solo dalle iniziative dei singoli
Vittoria con largo scarto della Juve sulla Lazio, ancora quattro reti al passivo per Marchetti, ancora supremazia totale del gioco e dell’atteggiamento tattico di Conte sull’allenatore dei biancocelesti. Certo, se dovessimo restare alle tre gare ufficiali disputate fino ad oggi,
ci sarebbero ben pochi dati per poter dire che la Juve è più forte di quella dell’anno scorso. Due match sui tre che contano li abbiamo infatti disputati con la Lazio, manca insomma, un test con un qualche allenatore che abbia in mente qualche soluzione tattica in grado di impensierire il collaudato modulo di Conte.
Visto il calendario, i tre punti di ieri sono pesanti e fanno buona classifica anche perché alla ripresa si andrà a far visita ai prescritti e sul quel campo, come sappiamo, se ti falciano Marchisio in area non è rigore e se in tre si buttano su Buffon non è fallo sul portiere.
Sul match contro la Lazio, solo un paio di considerazioni; Tevez con la sua qualità e il suo movimento, crea difficoltà alle difese avversarie raddoppiando l’effetto visto che l’anno scorso il solo Vucinic riusciva a farlo. Il montenegrino in questo inizio di stagione sta dando continuità alle sue prestazioni e questo, permette ai centrocampisti, da Pogba a Vidal, di inserirsi con più facilità e di finalizzare l’azione.
Asamoah ha iniziato la stagione sugli stessi livelli dell’anno scorso, stessa cosa dicasi per Lichtsteiner. Pacchetto difensivo sempre in ottimo spolvero, Buffon compreso. Il portiere non va colpevolizzato per una respinta centrale su un bolide di Hernanes visto che il suo contributo è stato fin qui su ottimi livelli.