All’Inter, è vero, certe tradizioni si tramandano nel tempo. Dal caffè di Herrera ai beveroni denunciati da Georgatos, dall’appropriazione a Tavolino di Scudetto altrui alla qualificazione a tavolino della Reggina a spese della Juventus nel settore giovanile. Ad Appiano è probabile che vengano tenuti corsi di specializzazione su come spiare, intercettare, nascondersi dietro un campione morto e farne un martire per la causa. Crescono bene, nel solco della tradizione di prescrizioni, i piccoli intertristi dei giorni nostri. Esempi di lealtà sportiva al contrario. I fatti sono questi:
Campionato giovanissimi Nazionali fase finale, l’Inter incontra la Reggina terza in classifica. I nerazzurri, anziché effettuare le 7 sostituzioni consentite dal regolamento, ne fanno una in più.
Conseguenza: il Giudice Sportivo dà partita persa per 0 a 3 ai nerazzurri e la Reggina con i tre punti a tavolino, scavalca i bianconeri e si qualifica per le semifinali di Chianciano Terme. La cosa curiosa è che una svista del tutto simile, aveva permesso, sempre ai nerazzurri, di vincere un anno fa lo stesso campionato.
Come dire: hanno imparato e messo in pratica. Marotta si è detto dispiaciuto dell’estromissione dei Giovanissimi nazionali della Juventus da un traguardo che la squadra si era guadagnata sul campo. Si sa, quando di mezzo ci sono i prescritti, un tavolino in soccorso della squadra più truffaldina del mondo è sempre in agguato. Penosi.
