Inter comica panolada, Bergonzi elimina la Juventus

Commentare l’arbitraggio di Juventus Catania dopo aver assistito nel pomeriggio, all’ennesima manifestazione di comicità proveniente dal Meazza di Milano, è forse la cosa più elementare che si possa fare. Morganti, il mediocrissimo e sopravvalutato Morganti, viene contestato con tanto di panolada  dai tifosi dell’Inter per cosa? Un goal annullato, un rigore non concesso o un’espulsione non comminata? Niente di tutto ciò. Morganti, l’incapace Morganti, viene contestato perché lascia giocare troppo senza concedere punizioni ai tuffatori interisti. Stankovic meriterebbe il giallo perché simula uno sgambetto inesistente, Eto’o cade a prescindere dal tocco degli avversari, il tutto mentre gli altri compagni nerazzurri, randellano a dovere le gambe degli avversari. A questo punto lo stadio cosa fa? Mette in scena la più ridicola delle proteste: la panolada. A Milano, dopo il sacrosanto rigore per la Lazio e l’espulsione del portiere interista, Morganti ha iniziato a fischiare a senso unico. il bello di tutto ciò è che questi arbitri oggi non vengono sorteggiati ma designati dal signor Braschi. E Braschi ha pensato bene di mandare Bergonzi a fare Juventus Catania. Che Bergonzi con la Juve non sia sereno, lo dimostra ogni qual volta gli tocca dirigerla. In questo torneo, in Chievo Juventus, dopo il pari dei padroni di casa, realizzato in pieno recupero, fischia la fine al termine dell’extra-time concesso senza tener conto dell’eccessiva perdita di tempo per l’esultanza dei giocatori del Chievo. Ieri sera Bergonzi, ad un certo s’inventa una punizione che non c’è. Melo prende la palla con il braccio tenuto, come si fa in  questi casi,  lungo il corpo. Che Bergonzi abbia un problema con la Juve lo si evince dallo stesso tipo di situazione capitata a parti inverse nel primo tempo quando Del Piero, calcia una punizione e un giocatore avversario colpisce la palla aprendo il braccio per deviare la traiettoria. In questo caso niente punizione. Bergonzi poi, sbaglia ancora concedendo recupero sul recupero. Fischiare oltre il quinto minuto di recupero dopo che ne aveva concessi tre è l’ultima perla di quest’altro incapace mandato da Braschi. La Juventus probabilmente non avrebbe comunque raggiunto il quarto posto utile per arrivare in Champions, di fatto però, ieri sera al termine dei 90 minuti e del tempo di recupero concesso, i bianconeri erano a meno 5 dalla Lazio con lo scontro diretto da giocare la prossima giornata e avrebbero avuto tutto il diritto di giocarsi un ultima possibilità. Possibilità che Bergonzi e null’altro gli ha negato.