Vince il Milan la più classica delle partite giocate all’insegna del catenaccio puro.
Ma quale Milan stellare, quali marziani ed altre amenità varie che c’è toccato leggere e sentire tra le 23 di ieri e questa mattina. Una squadra che schiera tutti gli effettivi in trenta metri davanti alla propria porta e, riparte in tutta la partita non più di tre o quattro volte, è una squadra inferiore all’avversario in tutto e per tutto. Squadra votata a distruggere, non far giocare l’avversario,
Milan catenacciaro questo si è visto. Che poi, la paura di venire travolti dal gioco e nel risultato da Messi e compagnia bella, si sia via via dissolta come una nevicata di fine marzo, è probabile che abbia determinato la glorificazione di una prestazione di antico stampo.
Andiamo. Siamo nel tempo del calcio propositivo, dell’imporre il gioco sugli avversari e ci presentiamo in Europa con una gara degna dell’Inter di Herrera o della Juve Trapattoniana. Non ci siamo, non ci piace. Il Milan ha vinto come capita ogni tanto all’ultima in classifica di fare risultato pieno in casa della capolista.
Di marziano ieri sera, abbiamo visto solo una cosa: la tenuta da gioco del Barça, roba dell’altro mondo.