Il pianto e la supplica, sono schemi che quelli dell’Inter, tengono sempre pronti alla bisogna. La Juventus si prepara a far visita all’Inter. I prescritti, relegati come giusto che sia, sul fondo classifica dalla loro mediocrità, continuano a lanciare messaggi ai vari palazzi del potere, finalizzati a riottenere quei tanto cari e famosi ‘aiutini’ che in questi ultimi anni, in più di un’occasione, hanno permesso loro di vincere quello che non meritavano di aggiudicarsi.
Moratti, qualche giorno addietro, si augurava che il bonus di errori contro l’Inter si fosse definitivamente esaurito. Ieri dopo che Valeri, tra i migliori arbitri italiani, ha fischiato un rigore su segnalazione del guardalinee, a favore dell’Atalanta, i piangina non si sono lasciati scappare l’occasione per esternare il loro artificioso stupore. Ranieri che fino a qualche tempo fa, adombrava strani arbitraggi pro–Inter in quel di Milano, è stato il primo a lagnarsi e a lamentare il quinto rigore su otto partite. Fossero anche otto su otto, dov’è il problema, in un complotto forse? A seguire, il piagnisteo è proseguito con Paolillo. Paolillo ha però puntato più in alto invocando l’intervento del Presidente Federale. In fondo, gli amici si vedono nel momento del bisogno, deve aver pensato il dirigente perdazzurro. In vista della sfida di sabato, quelli dell’Inter, evidentemente, ritengono questa del lamento, la miglior tattica da opporre alla Juventus di Conte.