Bella Juve, Allegri imbriglia Guardiola, arbitro disastroso aiuta il Bayern, era già successo all’andata, bianconeri più forti
Juve, arbitro Eriksson dà una mano al Bayern Monaco
Juve sconfitta ma è il Bayern Monaco il ridimensionato dopo il doppio confronto. Quello che la Juve ha messo in mostra nei centottanta minuti di match contro i campioni di Germania, è stato più che sufficiente per affermare che agli ottavi ci dovevamo andare noi. Guardiola, lamentoso in campo come un intertriste qualsiasi, nonostante la sbandierata superiorità tecnica della sua squadra, in due gare, senza la generosità a senso unico degli arbitri, ha fatto molto ma molto poco per meritare il passaggio del turno. Lo sterile possesso palla teutonico ha finito per infrangersi sull’organizzazione tattica di Allegri sembrando, per lunghi tratti del match di ieri, la mosca che fa ampi giri per poi sbattere sempre contro il vetro pensando che questo sia l’unica via di uscita. La Juve che abbiamo ammirato ieri sera nei primi sessanta minuti, somiglia tantissimo alla Juve di Lippi, quella che andava in giro per l’Europa a dar lezione di calcio. Allegri non bluffava quando diceva che i suoi ragazzi avrebbero fatto una grande partita, grande lo è stata fintanto che la lucidità ha sostenuto la forza fisica, grande è stato l’acume tattico mostrato da ogni uomo in campo. Andare in casa del Bayern e metterli sotto con il ritmo, il pressing alto e una traboccante personalità è roba da grandi squadre, la Juve non passa il turno ma da questa partita non può che trarre il convincimento che, per qualche anno ancora, saranno gli altri a doversi preoccupare di noi al momento dei sorteggi. Da ieri abbiamo consapevolezza di essere più forti di quel che pensavamo, discorso inverso per il Bayern che esce sicuramente ridimensionato dal confronto. In Italia, domenica riprendiamo a giocare per mantenere la testa della classifica che, mal che vada, rimarrà nostra fino a dopo Pasqua, gli italiani che ieri sera hanno gioito, torneranno al loro tran tran, ovvero barcamenarsi dal terzo posto in giù. Se per voi, gente triste, questa è vita, figuriamoci per noi. Fino alla fine.