Era un Milan da sbranare, brutto e ridotto male come difficilmente capita di trovarlo ma la Juve ne ha approfittato a metà

Mi sta bene la Juve seconda a quota 19 punti, gli stessi dell’anno scorso, meno il tipo di partita fatta contro i rossoneri.  Nella gara contro un Milan indecente per qualità dei singoli proposti e per il ritmo di gara tenuto, abbiamo rischiato di lasciare per strada due preziosi punti. Giocare 20 minuti da Juve

nel primo tempo e altri 20 nella ripresa, vedere poco movimento senza palla, giocatori come Marchisio che non trovano il corridoio per infilarsi nell’area avversaria perché solo un attaccante si muove come deve, mi porta a pensare che evidentemente la condizione fisica ancora non è ottimale e allora l’ottimismo sale incontrastato.

Peccato, una Juve in palla avrebbe travolto un Milan improponibile e inguardabile, scarso da far pena in difesa e inconcludente in attacco. Appena abbiamo alzato il pressing di 20 metri li abbiamo puntualmente trafitti. Non reggevano l’urto dei nostri che li aggredivano alti ma questo lo abbiamo fatto troppo poco per dominare con decisione il match.

Che poi Conte oramai non si separi dal suo schema neanche in assenza di giocatori di ruolo è alquanto preoccupante. Dice, il mister, che questo è uno spartito che la squadra conosce troppo bene. Ecco il limite. Poi non c’è da lamentarsi se succede come contro i turchi, ti scordi che eri messo a quattro in difesa e prendi un rete che può cambiare una stagione.

Vittoria meritata senza dubbio alcuno, il Milan ha tirato mezza volta in porta e ha fatto due reti, un record. Per stare dietro alla Roma ci vuole qualcosa di più, qualcosa da trovare durante la sosta e prima della trasferta di Firenze.