Conte nel calcioscommesse per non parlare di Milan, Roma e Lazio. Lo scandalo del Calcioscommesse va dritto al cuore della serie A. Il gioco dei media è sempre lo stesso, identico, tale e quale a quello che creò il tanto tristemente famoso ‘sentimento popolare‘, creato ad arte e, con cui, la Juventus dovette fare i conti, più che con le prove, nel terremoto Farsopoli.
Masiello dal carcere vuota il sacco. Trema mezza serie A per le presunte partite aggistate dall’ex giocatore del Bari e dalla ‘cricca’ dei suoi compari. In mezzo ci finiscono Lazio, Milan e Roma. Nomi altisonanti come le partite di cui si discute, finite al centro dell’inchiesta della magistratura pugliese. Ma i media, non ultimo anche alcuni siti, sanno che per tirare su qualche migliaio di copie e per fare qualche decina di migliaia di click in più, c’è bisogno di tirarci dentro la Juventus.
Prima hanno provano con Bonucci e Pepe, adesso è il turno del fango su Conte. Titoloni giganti, con il nome del tecnico bianconero che oscura chi nella combine, direttamente o indirettamente c’è per davvero: Milan, Roma e Lazio. Conte, e mi dispiace giocare su questa cosa ‘sensibile‘, viene tirato dentro letteralmente per i capelli. E non è il caso di ironizzarci più di tanto. Poiché la sostanza dice che le carte parlano solo di un tentativo andato a vuoto, l’unica strada perseguibile da Conte è quella della querela per titoli di articoli che sono diffamatori al di là del contenuto degli articoli medesimi. Quel ‘sentimento popolare‘ ha già fatto troppi danni e creato troppi prescritti a vita. E’ tempo di stroncarlo sul nascere.
